Mandi!
Per sport ho deciso di iniziare questa magnifica discussione che tratterà principalmente gli "accessori tattici" napoleonici.
Iniziamo dunque descrivendo i copricapi indossati:
Il primo di cui scriverò è lo
Schako. Utilizzato inizialmente nella forma di
Czako dalla cavalleria ungherese, dal momento che era esteticamente gradevole molti eserciti lo adottarono. L'esercito francese fu tra i primi, venne introdotto per rimpiazzare l'iconico bicorno inizialmente nel 1806, ci furono poi le varianti 1810 (rappresentato in foto) e 1812.
Il 1806 differisce dal 1810 per alcuni dettagli: innanzitutto possiede le stellette laterali per il
cordon raquette (la corda bianca per il
fusilier de ligne, rossa per i
grenadier de ligne, gialla o verde per i
voltigeur de ligne), inoltre possiede una placca detta
lozange con ivi rappresentati
l'Aigle imperiale napoleonica ed il numero del reggimento di appartenenza, nel mio caso il
113emé Regiment de ligne. Inoltre il 1806 differiva nelle misure, era leggermente più modesto, ai lati presentava dei rinforzi in cuoio.
Il 1810, il modello che possiede, perde alcune caratteristiche come le bande laterali e, almeno teoricamente, anche il
cordon raquette e di conseguenza le stellette per reggerlo, ma ai soldati il
cordon raquette e la
lozange del 1806 continuavano a piacere, dunque poca o nulla attenzione venne data alle direttive. Vi sono presenti delle
jugulares, un soggolo formato da lamelle in bronzo teoricamente a protezione del volto dagli attacchi di sciabola, mai testato e neppure ci tengo a provarlo. C'è anche il
pompom, di colori differenti per ogni compagnia di appartenza, dal momento che appartengo alla
2emé compagnie du fusilier de ligne il mio è azzurro.
In tutti e tre i modelli è presente una
cocarde con il tricolore francese. (Nota storica sul Tricolore francese: il rosso ed il blu sono tradizionalmente i colori di Parigi e da Parigi si infiammò la scintilla della rivoluzione inizialmente dunque la bandiera rivoluzionaria francese adottava solamente questi due colori, alcuni moderati tra cui il famoso eroe
La Fayette suggerirono di aggiungere il bianco monarchico alla bandiera, dunque in questo modo nacque il Tricolore. Il Tricolore italiano addotta gli stessi colori, a differenza del blu adotta però il verde utilizzato nelle giacche italiane delle Repubbliche giacobine sorelle.)
Infine lo shako per ragioni di mimetismo (sì, conoscevano il mimetismo) ed anche per ragioni di cura del proprio equipaggiamento, era provvisto di una copertura in tela cerata.
Ed ora passiamo al
bonnet de police; no, non si tratta di un berretto della polizia, bensì da polizia. La differenza sembra nulla o poca, ma nella realtà scavando nell'etimologia del termine
polizia o
police in francese, si scopre che aveva un significato ben diverso dal modello, significava difatti
amministrazione et similia, era dunque un
berretto da amministrazione, o meglio
da fatica. Le sue origini hanno radici addirittura nel 1600, era un tipo di berretto utilizzato da dragoni leggeri a cavallo ed in generale cavalleggeri, molte cose nella moda militare presero piede prima di tutto nella cavalleria, per poi venire adottate in forma meno appariscente anche dalla fanteria.
Ora passiamo al pezzo più iconico di tutti, probabilmente più riconoscibile pure del bicorno. Il così detto:
habit. L'habit è il diretto discendente della larghe giacche, chiamate
giustaccorpo o
jousteaucorpe di fine 17esimo secolo ed inizio 18esimo secolo, con il tempo evolse fino a questa forma che rimase pressoché immutata fino al 1812 quando rimpiazzata da una giacca simile ma di taglio più comodo e pratico (anche se forse nella realtà per ragioni di economia di guerra).
Comunque è caratterizzata da polsini e da un colletto rosso per
fusilier e
grenadier o giallo per
voltigeur. Le spalline pure sono diverse per ogni corpo. Il povero
fusilier de ligne non ne possiede, se non questo abbozzo molto umile, il
granatiere possiede delle vistose ed iconiche
epaulettes rosse, il
voltigeur le possiede gialle o verdi o talvolta di entrambi i colori uniti.
Ed ora si può passare alle
souliers de infanterie, ovvero le scarpe. Di scarpe i fanti di inizio 1800 ne possedevano tre, non tre paia, proprio tre scarpe. Difatti sono scarpe simmetriche, non possiedono destra o sinistra, questa caratteristica rendeva superfluo il "paio" di scarpe, potrebbe sembrare inizialmente stupido, ma una volta compreso il meccanismo si capisce che nella realtà era molto comodo. Una volta che le scarpe si consumavano erano sufficiente richiedere al furiere, o acquistare privatamente, solamente una scarpa e non un paio di scarpe. Ovviamente sono chiodate. I soldati talvolta le usavano con i lacci, personalmente trovo più pratico utilizzarle con fibbie, si tratta quasi di un velcro e rende più veloce l'estrazione del piede dalla scarpa, potrebbe sembrare vanità: ma immaginatevi un povero fante dopo 18km di marcia (18km era la media, in casi del tutto eccezionali gli eserciti di Napoleone marciavano anche più di 100km in una giornata, famoso il detto: "Napoleone ha inventato una nuova arma: il nostro piede"), dicevo, immaginatevi il povero fante dopo 18km di marcia, cosa vorrebbe fare per prima cosa? Togliersi le scarpe e dare riposo al piede, ed ecco che in un tempo brevissimo riesce a togliersi la scarpa, con i lacci ingrassati pesantemente un'azione così banale diventa nella realtà dispendiosa. La fibbia era chiamata:
boucler.
Altre foto e spiegazioni arriveranno con calma, d'altronde non ho ancora tutto l'equipaggiamento. Un po' di roba con amore e pazienza me la sono cucita da solo, tipo la camicia, il gilet in foto, la cravatta, culotte e ghette non presenti in foto. Ho ordinato un paio fatto meglio quindi preferisco "recensire" il nuovo equipaggiamento quando arriverà. Inoltre mi mancano ancora: havresac (lo zaino), la giberne, il boudried, ed altri ammennicoli vari.
Magari domani con calma caricherò anche un paio di foto da rievocazioni napoleoniche varie.
Edited by Fusilier de ligne - 15/2/2016, 21:04